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Piano Transizione 5.0 : innovazione e ambiente

PIANO TRANSIZIONE 5.0 - una nuova opportunita'

Il Piano Transizione 5.0 è finalmente entrato in vigore e porta con sé incentivi che guidano le imprese italiane verso un futuro più sostenibile e innovativo.

Ma cosa prevede esattamente questo piano e come possono le aziende beneficiare del relativo credito d’imposta ? E come si collega con l’Industria 4.0? 

L’articolo 38 del Decreto-Legge 39 del 2 marzo 2024, parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), è il punto principale: il Piano Transizione 5.0 si propone di portare le imprese italiane attraverso una duplice transizione: digitale e green.

Il piano è rivolto a tutte le imprese che effettuano nuovi investimenti in strutture produttive sul territorio italiano, nell’ambito di progetti di innovazione mirati a anche a ridurre i consumi energetici. La forma giuridica, il settore, le dimensioni o il regime fiscale dell’impresa sono ininfluenti; ovviamente, sono escluse le imprese in difficoltà finanziaria e, naturalmente, devono essere rispettate le norme sulla sicurezza e i contributi previdenziali.

Per accedere agli incentivi, le imprese dovranno investire in beni strumentali materiali e immateriali elencati negli allegati A e B del Piano Transizione 4.0. Questi beni devono essere parte di progetti di innovazione che consentano una riduzione dei consumi energetici.

Inoltre, la riduzione dei consumi deve essere almeno del 3% rispetto ai consumi energetici della struttura produttiva o del 5% rispetto ai consumi energetici dei processi produttivi interessati dall’investimento.

Quindi, se un investimento in beni 4.0 contribuisce anche al risparmio energetico, si applicheranno le norme del Piano Transizione 5.0 in termini di tempistiche e modalità di fruizione dell’incentivo, ricordando, tuttavia, la necessità di effettuare l’interconnessione con il sistema aziendale di gestione della produzione o la rete di fornitura.

Le aliquote di base del credito d’imposta variano in base alla percentuale di riduzione dei consumi energetici ottenuta dall’investimento. Ad esempio, le percentuali variano dal 35% al 45% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro.

Il piano prevede anche incentivi per gli impianti fotovoltaici e altri sistemi per l’autoproduzione e autoconsumo di energia e per la formazione del personale.

Anche nel caso di Transizione 5.0 viene utilizzato il meccanismo del “Recapture” per monitorare l’uso dei beni agevolati per almeno cinque anni.

Per l’attuazione, occorre attendere il decreto attuativo previsto entro il primo d’aprile.

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denise valerio

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