Quando vado a fare una valutazione tecnica su un revamping 4.0, mi trovo quasi sempre in tre situazioni.
La prima, la più “facile”
Il direttore di produzione o il responsabile di stabilimento è già informato sull’Industria 4.0 (o Piano di Transizione 4.0, come si chiama ora), sull’allegato A, sull’allegato B, sul fatto che il revamping è dentro (a certe condizioni) al credito d’imposta 4.0…
Insomma: io arrivo e affronto una serena valutazione tecnica., chiarisco alcune parti poco lineari e capiamo se e in che modo il revamping o l’intervento rientra nelle condizioni della legge e degli allegati A e B.
La seconda situazione, la più soddisfacente
Il responsabile di impianto mi chiama per una valutazione tecnica, per un revamping che “s’ha da fare comunque” . Poi, assieme a me e al mio team scopre che il revamping come lo intende lui risolve tutte le richieste, i paletti e le condizioni dell’Industria 4.0 (pardon, Piano transizione 4.0: non mi abituerò mai!).
Questa cosa mi è capitata anche venerdì scorso.
E devo dire che è davvero importante per me dare alle nostre aziende uno strumento (anche finanziario) in più per portarle verso la tecnologia digitale 4,0!
La terza situazione, quella più brutta
E’ la situazione in cui arrivo e mi accolgono con un “Beh, ci sarebbe da fare questo, e questo, ma vogliamo tutto dentro a 4.0, così prendiamo il credito. Ma attenzione, dell’interconnessione facciamo il minimo, e anche del resto.”
Ora, io e i miei collaboratori abbiamo sempre affrontato Industria 4.0 con la massima trasparenza, correttezza e cautela e quindi le aziende da terza situazione sono sempre più rare.
Perché siamo sempre attenti a questo aspetto? Perché continuiamo a dire che “non basta tirare un filo per fare l’interconnessione”?
Oltre al fatto che ci teniamo alla nostra integrità e alla nostra reputazione, teniamo altrettanto anche alle aziende che si affidano a noi.
“Vabbeh, ma come la fai lunga! Poi se sono importi sotto i 300.000 euro, basta fare una autodichiarazione!”
Ecco, e proprio qui ti voglio.
Ora, noi NON facciamo perizie (ad ognuno il proprio lavoro) ma siamo sempre coinvolti operativamente da parte dei periti quando fanno le perizie presso i nostri clienti.
E’ proprio perché sappiamo BENE dal punto di vista operativo COME una perizia viene compiuta che ti esorto a non far da te.
Se proprio vuoi far da te, comunque, ci sono alcuni miti da sfatare.
Anzi. Uno. Un grande, grande grande mito.
Il mito è: “Scrivo due righe in cui dichiaro come rappresentante legale che quell’intervento /quel bene /quel revamping è da Industria 4.0 e quindi posso procedere al credito d’imposta!”
Il mito dell’autodichiarazione nella Industria 4.0 (… e tutto si risolve!)
Ebbene no. Non è tutto risolto.
Occorre sempre seguire le indicazioni di una analisi tecnica, che MISE ha ben determinato nelle sue linee guida tecniche:
- Descrizione tecnica del bene
- Descrizione delle caratteristiche
- Verifica dei requisiti di interconnessione
- Descrizione delle modalità con cui viene effettuata l’interconnessione
- Rappresentazione dei flussi di materiali e/o materie prime e semilavorati e informazioni che definiscono l’integrazione della macchina/impianto nel sistema produttivo dell’utilizzatore
Ognuno di questi punti va esaminato , descritto e dimostrato!
Ecco perché ho creato una linea guida che consegniamo ai clienti che si affidano a noi per un revamping 4.0 o per qualunque intervento da Piano di transizione 4.0.
Quando avrai finito di leggere questa guida, avrai capito perché:
- devi scappare millemila kilometri da chi ti dice che l’interconnessione è solo tirare un filo
- non puoi affidare la tua azienda a chi si è improvvisato esperto di 4.0 (e in particolare di revamping: è un modo a se stante)
- devi sempre sapere perché stai facendo quell’intervento in industria 4.0 : vantaggi, aumento della catena del valore della tua azienda compresa! Ecco perché per noi anche la fase di valutazione tecnica iniziale è una fase importante e necessaria.
- Fare revamping è una cosa seria!
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