“Guardi, Lei ha sbagliato in pieno! Ci aveva assicurato un risparmio energetico dal 20% al 30% ! E invece…”
Ecco cosa mi ha detto come prima cosa il responsabile di produzione di una azienda nostra cliente. Telefonata minacciosa? Direi di no! Qualcosa non aveva funzionato? Nemmeno! Eppure … avevo sbagliato la stima che avevo dato loro.
Andiamo per gradi: torniamo a circa un anno fa. Il cliente è una azienda che opera nel settore della produzione di macchinari.
Di fronte a un mercato di sbocco sempre più agguerrito, aveva preso una decisione: i costi dell’energia andavano tagliati. Non occorre essere una grande azienda a forte consumo di energia per fare i salti quando arriva la “bolletta della luce”. Anzi! Spesso, il costo dell’energia rapportato al prodotto finito è potenzialmente più alto proprio sulle aziende medio piccole
Ecco il punto: la ristrutturazione di tutto l’impianto produttivo in modalità “risparmio energetico” non era fattibile: con o senza finanziamenti statali.
Così, il responsabile (quello della telefonata) voleva una soluzione che, con minimo impatto economico, permettesse all’azienda un significativo risparmio, sin da subito.Questo risparmio, in effetti, doveva andare a finanziare la ristrutturazione degli impianti, e non solo in modalità “green”.
Semplice: Prima di tutto siamo andati a esaminare in quale delle fasi c’era una differenza tra quanto utilizzato e quanto effettivamente necessario. E l’abbiamo trovata.
Il reparto delle presse, con i suoi aspiratori, “mangiava” letteralmente kilowatt inutili, non necessari per la corretta e efficiente dispersione dei fumi.
Ecco quindi trovata anche la soluzione, fatta di hardware e know how interno* per far lavorare efficientemente ed efficacemente gli aspiratori ma senza disperdere nemmeno un watt inutile.
Ora, non fraintendermi: non abbiamo annullato la “bolletta della luce” in questa azienda: noi avevamo ipotizzato un risparmio del reparto che andava da dal 20% al 30%.
Oggi, il responsabile mi ha anticipato che a fine anno mi darà i risultati ufficiali.
Ma mi confermava che avevamo sbagliato … per difetto!
Non solo: il risparmio avuto in questi primi mesi era così “interessante” da permettere di iniziare il progetto di revamping di alcuni impianti.
Se anche tu vuoi scoprire come farci sbagliare “per difetto” nelle tue automazioni, la risposta è semplice: chiamaci ora.
* in questo caso, non possiamo descrivere , come invece puoi aver trovato in questo case study, la soluzione adottata : questo per proteggere sia il nostro know how interno sia per non utilizzare dati protetti del cliente.
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