Quando ci si trova di fronte a macchine utensili obsolete all’interno delle fabbriche, sorge immediatamente la domanda cruciale: “Dovremmo sostituirle? Demolirle? O dovremmo invece optare per un intervento di miglioramento, come un revamping?”

In realtà, l’alternativa alla demolizione di una macchina, seguita dall’acquisto di un modello nuovo, è proprio il revamping. Questo approccio consente di evitare i costi elevati associati all’acquisto di nuove attrezzature, permettendo nel contempo di preservare e aumentare l’efficienza della macchina in questione.

Il termine “revamping” è stato originariamente coniato nel settore ferroviario per descrivere interventi di ristrutturazione sui treni; oggi è ampiamente utilizzato nel contesto delle macchine utensili e dei macchinari. Tale processo implica interventi più approfonditi sugli impianti, sulle componenti meccaniche e sulle strutture, anziché concentrarsi esclusivamente sull’aspetto estetico.

Va inoltre menzionato il concetto di retrofit, poiché, sebbene spesso utilizzato come sinonimo di revamping, i due concetti derivano da approcci diversi.

Il revamping consiste in una serie di operazioni progettate per prolungare la vita produttiva delle macchine utensili e dei macchinari di alcuni anni. Al contrario, il retrofit va oltre, migliorando le prestazioni rispetto ai valori di partenza.

I costi associati a tali operazioni possono essere significativi e, in alcuni casi complessi, superare la metà del costo di un modello nuovo. In situazioni del genere, diventa fondamentale effettuare un calcolo accurato dell’effettiva convenienza economica.

In ogni caso, il revamping e il retrofit non sono operazioni semplici; richiedono l’intervento di tecnici specializzati, come ad esempio i tecnici Elteco, per garantire un esecuzione precisa e efficace.

La collaborazione con professionisti del settore è essenziale per massimizzare i benefici dell’intervento e assicurare il successo dell’intero processo.